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Primo premio a “Equilibri” col racconto “Il vecchio nell’oliveto”

Il 21 aprile 2015 si è svolta a Cagliari la premiazione del Concorso di idee “PromoviAmo il volontariato”, promosso da Sardegna Solidale con scadenza 12 dicembre 2014. Le Associazioni partecipanti (78 associazioni e 107 lavori presentati) dovevano, attraverso modalità indicate (narrazione/racconto breve, foto, video, manifesto, slogan), sottolineare l’importanza del Volontariato quale fattore di solidarietà, crescita civile e cittadinanza attiva.
“Equilibri, Circolo dei Lettori di Elmas” ha partecipato al Concorso con un racconto breve dal titolo “Il vecchio nell’oliveto”. Il racconto si è classificato 1° nella sezione “Narrazione/Racconto breve”

IL VECCHIO NELL’OLIVETO

Il vecchio oliveto era poco fuori paese, solo un lembo oramai di un antico olivàriu, di cui parlavano spesso i genitori tra loro, e che a loro dire si estendeva a perdita d’occhio in su sartu, nella campagna fino all’orizzonte…
Era appartenuto, chissà da quanto tempo, ad una famiglia di ricchi proprietari spagnoli, che vantavano origini nobiliari, gli Olivares, che forse per il nome che portavano, e soprattutto per l’eccezionale qualità dell’olio che si ricavava da quelle piante, ne avevano conservato il possesso fino alla metà del 1900, quando era diventato demanio comunale.
“Arraz’e ollu in s’olivàriu de Don Filippu” commentavano i genitori quando si ritrovavano con gli amici nelle loro periodiche adunate nostalgiche. I bambini erano incuriositi da quelle storie, ma guai a voler “da soli” andare in quel che rimaneva dell’antico olivàriu, perché subito scattavano i divieti… si vociferava di un lontano fatto si sangue, l’omicidio di uno della famiglia Olivares, per cui la nonna diceva che l’oliveto era popolato di fantasmi, e i genitori sostenevano che oggi i bambini non possono andare tranquilli in campagna perché i tempi erano cambiati.
Poi c’era un altro motivo. Oltre quel lembo d’oliveto vi era una grande casa a due piani di recente costruzione, circondata da un bel giardino, ma resa inaccessibile da uno spesso e alto muro che ne rendeva impenetrabile l’accesso. I bambini erano incuriositi dai muri colorati di quella casa…fantasticavano di una specie di asilo, perché di genere i grandi, così essi definiscono tutti gli adulti, fanno delle case piuttosto grigie…
Il mistero de s’ olivàriu e il mistero della casa colorata erano assai più forti dei divieti, e così i bambini, a sa scusi, vincendo la paura, e assecondando la loro innata curiosità, più di una volta si erano avventurati nell’oliveto e si erano avvicinati alla casa.
Fu così che un giorno, proprio nell’oliveto, in una delle loro scorribande clandestine, incontrarono un vecchio, che camminava con difficoltà e che con fare barroso si rivolse ai bambini
-Ita ci fadeis innoi…che ci fate da queste parti? Non dovreste essere a scuola?
– O nonnu, guarda che la scuola, per fortuna, è solo di mattina…tu invece chi sei e cosa fai qui tutto solo? Dalle rughe che hai e dalla bocca sdentata devi essere molto anziano…
Il vecchio pensava che i bambini moderni sono molto diretti e impertinenti, ma rispose
-Sono della classe 1921, e come vedete mi praxit ancora camminai in s’olivàriu, perché queste piante sono più vecchie di me e io mi trovo bene con loro…
– O nonnu, stai scherzando vero? Ma sei sicuro di non essere arrebambiu come dice mia nonna quando non si ricorda di quello che deve dire…hai detto che sei del 1921…o Carlo tu che sei bravo nella matematica quanti anni ha su nonnu?
-La bellezza di 93 anni!
-Bravu Carlisceddu…ho novantatre anni…ma vi ripeto che questi ulivi sono molto più vecchi di me…guardate come sono nodosi, il tronco tozzo, contorto, la corteccia rugosa…come la mia pelle…
-O nonnu…non ti abbiamo mai visto in paese…ma dove abiti?…nella casa colorata?
-Proprio lì…ogni tanto esco per parlare con i miei amici ulivi…anzi sapete che vi dico…devo rientrare perché tra poco fanno l’appello e se non mi trovano sono guai…arrivederci piccioccheddus…
– Ciao o nonnu, magari ci vediamo ancora…
I bambini tornarono più volte nell’oliveto…sempre a sa cua, di nascosto, e a loro rischio perché se i genitori avessero scoperto tutto chissà cosa sarebbe successo…ma si sa che i bambini amano il rischio…e anche trasgredire ai consigli dei genitori…si sentivano a proprio agio tra i vecchi ulivi e col vecchio nonno…
-Allora nonnu, devi essere contento di abitare nella casa colorata…magari abiti con i tuoi nipotini…
– Inzandus no si seus cumprendius…quella casa è colorata fuori ma grigia dentro…per questo io appena posso me ne scappo… lo sapete come si chiama? Si chiama RSA residenza sanitaria assistita…come vedete io sto bene…anche se lì dentro ci sono persone anziane che hanno bisogno di cure…
– O nonnu perché non ci parli dei fantasmi dell’oliveto? È vero che qui hanno ammazzato un uomo tanti anni fa?
– Si è vero…venite che vi faccio vedere dove si trova…
Il nonno condusse i bambini laddove vi era un ulivo che sembrava più contorto e vecchio degli altri…
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Ulivo secolare a “S’Ortu Mannu”, Villamasargia. Foto di Francesco Fanni

– Labai piccioccheddus…questo è un segreto che non tutti conoscono…qui è stato ammazzato Alessandro Olivares…era un giovane di 20 anni…con l’unica colpa di essere figlio don Andrès Olivares, il proprietario di tutte le terre che circondavano il paese e anche di questo olivàriu…narat su duciu, si racconta, che fosse un uomo violento e prepotente…tutto è successo nel 1840… si dice che don Andrès avesse disonorato una donna del paese e così si vendicarono sul figlio… sono tanti anni ormai…ma di notte pare che si sentano ancora i suoi lamenti…
I bambini provarono qualche brivido…ma si sentivano in buone mani…il vecchio li rassicurava e gli ulivi è come se li proteggessero…
Al loro ritorno a casa di tanto in tanto sfuggiva loro qualche battuta…lasciando di stucco i genitori…
-Lo sapete che quella casa colorata si chiama RSA? E perché ci sono quei muri alti?…ci abitano dei signori anziani che sanno un sacco di cose…
– E voi che ne sapete di quei signori?…se c’è il muro vuol dire che va bene così…pensate a studiare piuttosto…
Altre volte facevano cenno al fantasma…
-Ma voi lo conoscete Alessandro Olivares? E cosa vuol dire disonorare una donna?
I genitori cascavano dalle nuvole…non avevano mai sentito quel nome o facevano finta di non sapere…così lasciavano cadere il discorso…forse, pensavano, i bambini ne avevano parlato a scuola…solo la nonna commentava…
– Est su mortu de s’olivàriu…mi parit ca si zerriàda Alessandru…
I bambini ormai si erano fatti l’idea che i vecchi hanno un sacco di cose da dire e molte storie da raccontare…non erano come i genitori che in modo sbrigativo si liberavano di loro con i soliti “non sono cose per bambini”…“non dovete ascoltare i discorsi dei grandi…”mettetevi a studiare e non perdete tempo con le domande”…così un bel giorno decisero di lanciare una bella proposta al loro amico dell’oliveto
-O nonnu…noi ti proponiamo di cambiare il nome della tua casa…anzi lasciamo le iniziali RSA…però la chiameremo Residenza Sempre Aperta…così ci presenti i tuoi amici e chissà quante storie potranno ancora raccontarci…
Il vecchio ascoltava quei bambini con simpatia…non li voleva deludere e li salutò con una battuta:
– Mi parit una bella idea…toccat a biri ita ndi pensant is meris de sa domu… adiosu piccioccheddus.

“Equilibri, Circolo dei Lettori di Elmas”

Il racconto vuole sottolineare l’importanza della Solidarietà agli anziani, che va coltivata fin da bambini, come necessaria continuità tra le generazioni.

Elmas 12 dicembre 2014
(Racconto di Tonino Sitzia, Presidente del Circolo dei Lettori di Elmas)

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