In quella particolare condizione di “sospensione del tempo” che è data dalla malattia, da qualsiasi malattia che ci costringe a fermarci, a riannodare i fili della vita sentimentale e affettiva, intellettuale, morale e professionale, ciascuno di noi fa “il punto”, per poi ripartire.
È quanto fa Antonio Maglietta, il protagonista de “Il futuro sospeso”, il secondo romanzo di Ottavio Olita, edito dalla Cuec nel 2009 e presentato a Elmas da “Equilibri, Circolo dei Lettori di Elmas” il 1 luglio 2010. Da quella lettura, scopriamo che Ottavio (Antonio nel romanzo) è un “giornalista di 60 anni nato in Calabria da genitori lucani”: ha dentro di sé la doppia anima dell’emigrato innamorato della sua terra d’origine e della sua terra d’adozione, la Sardegna, di cui, dal 1988, narrerà le vicende dalla sede giornalistica regionale di RAI 3, con la sua inconfondibile voce.
Prima di quella data Ottavio Olita ha partecipato ai movimenti studenteschi del ’68, si è laureato in Lingue e Letterature straniere presso l’Università di Cagliari, ha fondato, con altri studenti universitari e laureati, la scuola popolare di Is Mirrionis, ad anticipare quelle scuole che diverranno poi le 150 ore, ha insegnato Lingua e Letteratura Francese all’Università di Cagliari (dal 1974 al 1980), ha lavorato presso l’Agenzia ANSA, poi alle pagine culturali della Nuova Sardegna.
Ottavio Olita è sempre stato impegnato nel sociale e soprattutto sul fronte dei diritti ad un’informazione libera e corretta (è stato membro di Art.21).
Olita ha la passione della scrittura, dapprima come giornalista e saggista, pubblicando tra l’altro “Sardegna in fiamme” (Stef, 1992), “Vite devastate: Il caso Manuella” (Edes, 1995), “San Sperate, all’origine dei Murales”, (AM&D Edizioni, 2007, in collaborazione col fotografo Nanni Pes), poi si è dedicato alla letteratura.
Fare “il punto”, si diceva all’inizio, e poi ricominciare. Forse Olita si è reso conto che un serio giornalismo d’inchiesta, come quello che si praticava una volta, non c’è più. Dunque il suo ricominciare è la letteratura, il romanzo, che a volte può aiutare a capire e spiegare meglio la realtà.
Ecco dunque il suoi romanzi: “La borsa del colonnello” (Cuec, 2008); “Il futuro sospeso” (Cuec, 2009); ““Il faro degli inganni” (Edes, 2012); Codice Libellula, la verità negata” (Edes, 2013); “Anime rubate” (Città Del Sole Edizioni, 2015). Romanzi polizieschi con venature di noir? Romanzi d’indagine? Romanzi storici? Certo romanzi che richiamano la realtà, spesso contribuendo a spiegarne lati oscuri, seguendo il criterio della verosimiglianza.
Col racconto inedito L’argine sulla ferrovia (clicca qui per leggere il pdf) Ottavio Olita è “ufficialmente” socio onorario di Equilibri, Circolo dei Lettori di Elmas. In realtà Ottavio Olita era già socio di Equilibri, avendone sempre supportato le iniziative, collaborando più volte alle presentazioni, incoraggiandone le attività. Il racconto è solo il “pegno” che Equilibri ha chiesto a tutti i suoi soci onorari.
Ringraziamo la moglie di Ottavio Olita Sandra e Antonio Saba per la veste grafica del racconto.
Equilibri, Circolo dei Lettori di Elmas