Il nuovo film di Gianfranco Cabiddu “La stoffa dei sogni”, ambientato sull’isola dell’Asinara negli anni ’50, è liberamente ispirato al lavoro di Eduardo De Filippo “L’arte della commedia” e alla traduzione in napoletano che lo stesso Eduardo fece de “La Tempesta” di William Shakespeare.
Come lo stesso regista ha dichiarato durante la serata di presentazione del film presso il cinema Odissea di Cagliari, l’opera vuole essere un omaggio al grande maestro del quale Cabiddu è stato collaboratore per diversi anni.
Il cast comprende attori la cui bravura è indiscussa, tra i quali: Sergio Rubini, Ennio Fantastichini, Teresa Saponangelo, Renato Carpentieri, Ciro Petrone e i nostri Jacopo Cullin, Gianpaolo Loddo, Fiorenzo Mattu.
Alla fine del film compare il sorriso di Luca De Filippo, in una scena girata poco prima della sua morte, avvenuta un anno fa.
Una tempesta farà naufragare su un’isola carcere dalla bellezza aspra e selvaggia, un gruppo di camorristi e una piccola quanto modesta compagnia teatrale che sarà costretta dai malavitosi a dichiarare che tutti i naufraghi sono attori.
Il direttore del carcere, per distinguere gli attori veri dai delinquenti-attori, chiede loro di mettere in scena “La tempesta” di Shakespeare, sicuro che dalla recitazione riuscirà a scoprire i quattro camorristi.
Sull’isola, magica e misteriosa, le vite dei protagonisti s’intrecciano, in un crescendo di colpi di scena, finché ognuno vedrà mutare il proprio destino.
Antioco, l’uomo deforme e selvaggio, “il pastore che non chiude mai gli occhi”, interpretato dall’attore Fiorenzo Mattu, incarna il personaggio del Calibano di Shakespeare, il nativo attaccato alla tradizione, alla natura, alla propria terra e contrario ai nuovi colonizzatori.
Il direttore del carcere, come il mago Prospero de “La Tempesta”, deciderà di spezzare la bacchetta lasciando libera la propria figlia Miranda di andare incontro al suo destino d’amore.
Cos’è allora la stoffa dei sogni? Forse è la vita stessa, con le sue trame, i suoi orditi, i suoi fili spesso ingarbugliati e inspiegabili.
Se tutti noi, come scriveva il Bardo, siamo fatti della stessa stoffa di cui sono fatti i sogni, allora la vita è sogno? E noi siamo tutti attori sul grande palcoscenico della vita?
Film imperdibile, originale, divertente, delicato e poetico che affronta temi universali mescolando realtà e finzione, separate da un filo sottile che lascia lo spettatore sospeso in una realtà incantata.
Marina Cozzolino