18 Dicembre 2024
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Coup de chance di Woody Allen 2023

Amanti mariti e assassini.

Un colpo di fortuna è il titolo in italiano dell’ultimo film di Allen presentato a Venezia, girato in Europa tra le strade di Parigi e la campagna francese. La fotografia e i dialoghi sono quelli giusti. Cinquantesimo film dell’autore? È il nuovo capitolo dello stesso lungo e voluminoso romanzo, che noi lettori audiovisivi attendiamo di accogliere sul grande schermo. Perché?! Non vediamo l’ora di immergerci di nuovo nell’umore fluido della recitazione teatrale imbastita dal nostro regista, così come si ritorna nelle acque del mare preferito, sempre e tutte le volte senza stancarsi mai. La trama lo sviluppo l’azione: ci abbandoniamo. Fanny e Jean formano una bella coppia felicemente sposata, e vivono in un ambiente e in una società di privilegiati, tra feste, gite in campagna, battute di caccia, residenze di lusso. Lei è una attraente ribelle divorziata da un artista sfortunato, lui non si capisce bene da dove tiri fuori le sue risorse economiche  illimitate. Acteur, la madre di Fanny, adora Jean mentre la figlia si sente una specie di moglie trofeo da esibire con gli amici, solo quelli di lui perché gli amici di lei sono spariti. Tutti tranne uno, Alain, compagno di liceo, che Fanny incontra casualmente per strada dopo tanti anni, in una Parigi soffice e confortevole di fine autunno. La  frequentazione tra Fanny e Alain si approfondirà via via, prendendo spessore nella esistenza di lei, e sottraendo ogni senso al circuito asfittico del rapporto con Jean. Autenticità e finzione: nella sua soffitta a misura umana Alain scrive romanzi e rende partecipe Fanny di tutti i suoi pensieri. Prima del capovolgimento  (Fanny vuole chiarire tutto con Jean) protagonisti sono gli esterni parigini, dipinti per i nostri occhi tra i parchi e i giardini dove l’ocra e i rossi autunnali hanno sfumature e intensità che si ritrovano nei toni musicali della campagna francese.  Sinfonie cromatiche che preparano l’attesa di qualcosa che deve accadere. Infatti tra abili investigatori privati, sospetti, bugie, sotterfugi, malesseri, insoddisfazioni e confessioni ecco arrivare la svolta:  Jean è in realtà un delinquente assassino, capace di assoldare dei ceffi (splendide caricature da fumetto sono i due sicari che sistemano tutto, facendo sparire cose e persone) pur di conservare il privilegio di una vita falsa e dissimulatrice. Il finale ci soddisfa perché il “cattivo” viene tolto di scena per un incidente involontario, proprio mentre  Fanny scopre la verità attraverso il manoscritto di Alain intuitivamente riemerso, e la sua fantastica madre consapevole sospettosa e determinata, è alla svolta di un agguato mortale sventato. Il colpo di fortuna è il parametro della vita, ammette il regista: era l’esistenza agiata ma falsa di Fanny, l’incontro con il suo vero amore, l’accidente che ha preso Jean, il ritrovamento della scrittura di Alain, l’intuizione ragionata e perseguita di Acteur e il suo destino capovolto. Amanti, mariti e assassini. Quel che sembra non è. Le certezze si trasformano. Le donne hanno uno scatto. Una composizione di elementi da assimilare piano, con lentezza, lasciandosi accompagnare da una colonna sonora sincopata, perfetta. Tra il fruscio e la luce delle foglie in autunno.

Elisabetta Borghi

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