“Leggo poesia tutto il tempo e ne scrivo piuttosto di frequente, analizzo i poemi per vedere come funzionano perché sono un amante delle parole. Riesco a comprendere il mondo meglio e più pienamente attraverso le parole piuttosto che attraverso le immagini o i numeri, e quando provo qualcosa di nuovo, che sia un’esperienza o un sentimento mi sento frustrato finché non riesco a trasporlo in parole…
E’ l’incipit fulminante della Ted del critico letterario Stephen Burt che mi piace dedicare ai tanti appassionati lettori e compositori che in questi mesi stanno animando gli incontri di poesia curati per Equilibri da Roberto e Angelica. “Poesia” è una parola di origine greca che significa semplicemente “componimento”: un insieme di tecniche, di modi di creare schemi che danno parola alle emozioni. La poesia non ha uno scopo preciso, esattamente come non ce l’ha la musica o la programmazione dei computer. Eppure gli uomini ne hanno un gran bisogno. Attraverso un percorso che tocca le poesie di alcuni suoi autori preferiti, Burt ci fa capire perché questo bisogno è universale ed eterno.