Sabato 7 maggio, si è svolta a Roma una manifestazione promossa da un coordinamento spontaneo di studiosi e ricercatori a cui si sono unite decine di organizzazioni di vario tipo (sindacati e altri), un centinaio di associazioni culturali e ambientaliste, diversi movimenti politici. Hanno partecipato migliaia di persone. Migliaia di cittadini hanno sfilato dietro uno striscione su cui campeggiava a chiare lettere il testo dell’art. 9 della Costituzione «La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della nazione». Tutti uniti per protestare contro le politiche culturali del governo, accusate di tradire lo spirito e la lettera della Costituzione e in ultima analisi di essere distruttive del patrimonio storico e artistico e del paesaggio. Equilibri, come associazione culturale attenta alla promozione della cultura attraverso i libri e i documenti scritti in generale, segue con attenzione il tema del futuro del patrimonio culturale in Italia. Ad esso nel 2013 abbiamo dedicato uno specifico incontro con Christian Caliandro, coautore di “Italia Reloaded. Ripartire dalla cultura” (Il Mulino 2011). Con gli organizzatori della manifestazione “Emergenza cultura” condividiamo l’idea di fondo che lo “sviluppo della cultura” non debba intendersi in senso puramente economico ma che piuttosto la cultura, così come concepita dalla Costituzione, debba servire allo sviluppo della persona umana. Crediamo anche noi che “valorizzare per mercificare” non sia la strada giusta da seguire ma al contrario si debbano tutelare e conservare i beni culturali, così come il paesaggio, per studiarne e capirne i valori e trasmetterli alle future generazioni.
Di seguito gli interventi di Tomaso Montanari e Salvatore Settis, promotori della protesta: