Siamo nel giugno del 1941 e Hitler, con l’operazione Barbarossa, invade l’Unione Sovietica.
A novembre le truppe naziste sono a 30 km da Mosca. Stalingrado è sotto assedio. Le truppe tedesche intendono conquistare i pozzi petroliferi del Caucaso e si stanno pericolosamente avvicinando agli oleodotti. Metà dell’Unione sovietica è distrutta e l’altra metà sta lottando disperatamente contro la più grande invasione nemica mai verificatesi nella storia.
E’ in questa situazione drammatica e quasi senza speranza, che nell’autunno del 1941 una donna, l’aviatrice Marina Raskova, organizzerà delle formazioni aeronautiche femminili che difenderanno la nazione con grandissimo spirito di sacrificio e conquisteranno un ruolo di primo piano nella battaglia contro il terzo Reich.
Il bel libro della scrittrice e giornalista Ritanna Armeni, “Una donna può tutto – 1941: volano le Streghe della notte” ( Ed. Ponte alle Grazie, 2018) non è un libro di storia ma un libro in cui una pagina straordinaria della Storia, di cui poco si sapeva, viene portata alla luce.
E’ un racconto avvincente che viene da lontano ma che, ancora oggi, contiene un messaggio femminista di grande forza e di grande attualità.
Marina Raskova è la prima donna ad essere accettata nell’Accademia Aeronautica Russa; comincia a volare a 19 anni e nel 1938 entrerà nella leggenda per aver battuto il record femminile di volo senza sosta e per essere sopravvissuta al gelo della taiga. Forte della sua popolarità e del suo carisma, convincerà Stalin ad organizzare dei reggimenti composti da sole donne.
Ne selezionò mille, tutte giovanissime, e le divise in tre reggimenti, il più famoso dei quali fu il 588 Bombardamento Notturno.
Le ragazze, quasi tutte studentesse e operaie di età compresa tra i 17 e i 22 anni, dopo un addestramento veloce e durissimo, diventeranno pilote, meccaniche, navigatrici, elettriciste.
In Unione Sovietica, centinaia di migliaia di donne partecipano attivamente alla Grande Guerra Patriottica (così i russi chiamano la Seconda Guerra Mondiale) come infermiere, radiotelegrafiste, carriste, tiratrici scelte, genieri sminatori, ma mai si era visto un battaglione di sole donne.
Nel giugno del 1942, la prima missione: bombardare il quartier generale di una divisione tedesca. Grande sarà lo stupore dei nazisti quando scoprono che i Polikarpov, che seminano il terrore colpendo ponti, stazioni ferroviarie, depositi di munizioni, sono guidati da donne.
Le chiameranno le Nachthexen, le Streghe della notte, donne misteriose, inafferrabili, imprevedibili e destabilizzanti.
Da quel momento le Streghe della notte compiranno fino a 18 voli per notte, in totale 23000 voli in tre anni, 3000 tonnellate di bombe sganciate.
I Polikarpov erano aeroplanini biposto scoperti, leggeri, di tela e legno, lentissimi, sprovvisti di paracadute e di strumentazione di bordo ad eccezione della bussola,
Gli aerei navigavano a vista e a pochi metri dal suolo per non essere intercettati dalla contraerea.
Le Streghe arrivano di notte, silenziose e rapide, sganciano le loro bombe e poi volano via tra le nuvole. Compiono azioni spericolate, azioni di bombardamento, sganciano tonnellate di bombe sui nazisti e poiché non potevano che trasportare due bombe per volta, ognuna di loro deve compiere numerose missioni per notte.
Ritanna Armeni riesce a trovare l’ultima “strega” ancora in vita: Irina Rakobolskaja, 96 anni, vice comandante del reggimento 588, diventata un’importante accademica di Fisica.
“Una donna può tutto” è la frase che pronunciano le ragazze del 588° reggimento, è il loro motto.
Racconta Irina: “ Tutto quello che abbiamo fatto, l’abbiamo fatto per patriottismo ma anche perché volevamo superare gli uomini. Non volevamo essere uguali, volevamo essere migliori”.
Le ragazze combatteranno non solo contro i tedeschi, il vero nemico, ma anche contro la diffidenza dei loro compagni, le loro battute velenose, la derisione, il pregiudizio. Vengono chiamate dai colleghi maschi “ l’esercito delle stupidine”. A loro è richiesto un addestramento di 500 ore di volo mentre agli uomini, per diventare pilota, ne richiedono 50.
Molte verranno abbattute e bruceranno con i loro aerei ma molte, alla fine della guerra, verranno decorate e nominate Eroine dell’Unione Sovietica. Il 588 sarà il reggimento più decorato della nazione e l’unica formazione aeronautica femminile nella storia dell’aviazione mondiale.
L’obiettivo delle ragazze di Marina Raskova sarà anche l’emancipazione, la parità a tutti i costi con gli uomini. Il loro femminismo non nasce solo dal patriottismo e dall’ambizione, ma anche da una grande spinta emancipatoria.
Scrisse il Comandante e pilota tedesco Steinhoff sul suo diario:” non potevamo credere che i piloti sovietici che ci causarono i problemi più grossi erano delle donne. Non avevano paura di niente. Venivano, notte dopo notte, coi loro piccoli aerei e non ci facevano chiudere occhio”.
Come spesso accade, la loro emancipazione sarà solo una parentesi, A guerra finita, i battaglioni femminili verranno smantellati. Le Streghe della notte torneranno a fare le madri, le mogli, le figlie, le sorelle e così questa pagina della Storia venne dimenticata.
Scrive Ritanna Armeni nell’ultima pagina del libro : “ la straordinaria storia delle streghe finirà per essere un episodio come tanti della Grande Guerra Patriottica? […] Avevo l’impressione che sarebbe andata così e questo mi rattristava. […] Mi confermava che le donne possono essere tradite dalla Storia, anche quando ne hanno preso parte attivamente e hanno combattuto per darle un corso. […] Ora che Irina non c’è più, posso solo sperare che questo libro contrasti, almeno in parte, la forza omologante della Storia scritta dagli uomini e portarlo sulla sua tomba a Novodevicij. E’ una strega, sono sicura che riuscirà a leggerlo”.
Marina Cozzolino