Latitudini
Fuori c’è la pianura assolata -lo so.
Là soffia il vento -lo sento.
Il vento che desola le terre che passa
il vento che avvolge nel sonno i villaggi.
Di pomeriggio il vento porta
frammenti d’un canto di gallo.
Da casolari sperduti la notte
si rispondono i cani.
Nella stanza in penombra c’è il pallore
d’un’inferma che va sfinendosi
viepiù nei giorni sulle sue ossa puntute.
E le stelle allora, i loro segni?
-pare tu voglia dirmi in questo silenzio.
Le stelle dico le abbiamo dimenticate
le stelle non le possiamo più riconoscere
e noi non le rivedremo mai più, le stelle.
Mentre gli astrofisici ne scopriranno di nuove
nelle galassie interminate dell’universo.
Gabriele Soro
Finalista alla seconda edizione del premio Giulio Angioni.
Guasila 28 ottobre 2018
Le stelle ci riportano a un tempo eterno, all’infinità dell’Universo. Le stelle ci ricordano che siamo piccola cosa davanti all’Immenso.
Complimenti Gabriele, bellissima poesia!