Metafore e epifanie
(modesto tentativo apotropaico)
Furono per mesi e mesi piogge lunghe, furono piogge meste. Piogge che spensero tutte le voci degli uccelli e devastarono, allagandoli, i più intimi, i più cari segreti nel cuore degli abitatori di quelle vaste terre – lasciandoli così inermi e impalliditi nella desolazione delle sere.
Ma ancora si accendono sopra un vecchio muro incantato e nell’aria in festa fra i piccoli lillà in fiore, momenti remoti – lo dico con un verso superstite di una poesia sognata e dissoltasi al risveglio – di “…colline dolci di venti e di vigne”.