Me li ritrovo a volte,
in momenti impensati
a sfilarmi dinnanzi
nella mente
come in un palcoscenico,
coi loro volti adolescenti
e dunque inafferrabili,
sorridenti, corrucciati,
timidi, riservati, sfrontati,
enigmatici e sfuggenti
coi loro corpi promettenti
e già belli di futuro,
già con trucco civettuolo,
occhi che nascondono
e rivelano sotto le ciglia,
mani che si alzano
a chiedere e interrogare
già simulando sfide
e prove che verranno,
a confondersi nel gruppo,
api chiacchierone,
che vanno e vengono
nei corridoi e salutano
e tu sei contento
del loro mistero,
di che saranno,
e poi capita che li ritrovi
in angoli remoti
alcuni già donne
alcuni già uomini
alla prova della vita
nel mondo grande
e terribile.
Me li ritrovo a volte,
come qui,
in questo attimo sospeso,
in questo sciabordare d’onde,
pietruzze levigate
e scaglie di conchiglie
colorate e sorridenti
e multiformi,
che la risacca deposita
sulla riva.
Tonino Sitzia
4 Agosto 2020