18 Dicembre 2024
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A proposito di energia nucleare

Ringraziamo Gabriele Soro per aver sollevato la problematica dell’energia nucleare. Non ci sono risposte semplici a riguardo, ma possiamo mettere in evidenza alcuni aspetti salienti su cui riflettere.

L’energia nucleare è una forma di energia rilasciata dal nucleo dell’atomo, costituito da protoni e neutroni. Questa fonte di energia può essere prodotta in appositi reattori utilizzando la fissione, quando i nuclei si dividono in più parti, o la fusione, se i due nuclei si fondono in un nuovo nucleo, come succede nel sole.

Nella fissione nucleare, ad esempio, quando un nucleo di un atomo di uranio-235 viene colpito da un neutrone, si divide in un nucleo di bario e un nucleo di cripto e due o tre neutroni. Questi neutroni in più colpiranno altri atomi di uranio-235 circostanti, che si divideranno e genereranno ulteriori neutroni in un effetto moltiplicatore, generando così una reazione a catena in una frazione di secondo. Ogni volta che avviene la reazione, c’è un rilascio di energia sotto forma di calore e radiazioni. Il calore può essere convertito in elettricità in una centrale nucleare, in modo simile a come viene utilizzato il calore dei combustibili fossili come carbone, gas e petrolio per generare elettricità.

La fusione nucleare, ad oggi non utilizzabile in impianto, è una reazione in cui i nuclei di due o più atomi si uniscono per formare il nucleo di un altro elemento chimico più pesante generando energia.

Passato e futuro dei reattori
I reattori nucleari a fissione possono essere ricondotti a quattro generazioni in base ad alcune caratteristiche comuni e in base all’epoca in cui sono stati progettati e costruiti.
La prima generazione include prototipi e reattori destinati alla produzione di energia elettrica progettati e costruiti prima degli anni ’70, tra i quali il reattore di Cernobyl. In genere sono caratterizzati da una bassa potenza termica, generalmente inferiore ai 300 MWe (MegaWatt electrical). In Italia erano presenti tre centrali nucleari (Latina – 210 MWe, Garigliano – 160 Mwe e Trino 270 MWe) che possono considerarsi di prima generazione. Gli impianti sono spenti dal 1986 e attualmente in fase di smantellamento.

La seconda generazione, tra i quali va annoverato il reattore di Fukushima, è caratterizzata da una potenza elettrica compresa tra i 300 MWe e i 1000 MWe. In Italia la centrale nucleare di Caorso (860 MWe) può considerarsi di seconda generazione, anche se è attualmente spenta e in fase di smantellamento.
La terza generazione si riferisce a quei reattori avanzati derivanti dall’ottimizzazione, in termini di economia e sicurezza. In generale, questi reattori sono caratterizzati da una potenza elettrica oltre i 1000 MWe. Queste centrali nucleari non sono presenti in Italia.

La quarta generazione comprende sistemi nucleari innovativi che non raggiungeranno la maturità tecnica prima del 2030. Inoltre le centrali vanno costruite secondo regole precise. La fornitura di energia sarebbe molto competitiva da un punto di vista economico, con un miglioramento della sicurezza in caso di incidenti e la minimizzazione della quantità di scorie radioattive.

Punti di forza

L’energia nucleare è una fonte di energia con emissioni di anidride carbonica molto basse, perché, a differenza delle centrali a carbone, petrolio o gas, le centrali nucleari praticamente non producono CO2 durante il loro funzionamento e potrebbero quindi essere fondamentali per raggiungere gli obiettivi del cambiamento climatico.

I reattori nucleari generano circa un quarto dell’elettricità mondiale.

Punti di debolezza

L’incidente di Cernobyl ha ridimensionato l’industria dell’atomo e quello successivo di Fukushima l’ha ulteriormente bloccata. Questo è testimoniato dai dati: i grandi Paesi nucleari, come Stati Uniti, Francia e Regno Unito, sono impegnati quasi esclusivamente nel mantenimento dell’attività delle centrali esistenti.

L’uranio può essere utilizzato efficacemente per tre-cinque anni, dopo di che è ancora radioattivo e deve essere smaltito seguendo rigorose linee guida per proteggere le persone e l’ambiente.

Viste tutte le criticità emerse con i reattori di terza generazione, e la non attuale disponibilità di impianti quarta generazione, attualmente c’è la realizzazione di due reattori di terza generazione avanzata solo in Francia e Finlandia. Se ne parla da un decennio ma non si sa quando saranno ultimati i lavori.

In Italia il Nucleare si è fermato nel 1986, e occorrerebbero tempi ben più lunghi (vari decenni!!) che negli altri Stati per costruire nuove centrali.

E invece …. non c’è più tempo!! Siamo nel 2021 e ci sono delle scadenze precise che, secondo i nuovi obiettivi europei, prevedono un taglio del 55% delle emissioni di CO2 entro il 2030 e un impatto climatico zero entro il 2050. Impegni presi con l’Europa per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra. Questi impegni sono inderogabili per la salvaguardia del clima. Ci sono 70 miliardi nel Next Generation Eu da investire su questi temi entro il 2026 e i tempi sono molto stretti.

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