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Antifascismo e lotta partigiana ad Elmas… poi venne il 25 Aprile:

Elmas non ha conosciuto la lotta partigiana, come del resto gran parte del Sud Italia, eppure un sentimento di antifascismo è stato presente nel nostro paese, più o meno palese e per lo più soffocato dalla violenza repressiva del regime, negli anni che vanno dal 1924 (delitto Matteotti) alla fine della seconda guerra mondiale (1945). Tale sentimento derivava dalle prime organizzazioni operaie, che si andavano affermando in tutta l’isola,  e dal diffondersi del sardismo e del socialismo nel primo  dopoguerra.

Nel 1918 era stata costituita la “Prima Società operaia di Mutuo Soccorso” ad Elmas, la cui sede era all’angolo tra la via Asquer e la via Sulcitana, e già stava per evolversi in una più matura Camera del lavoro, quando le prime squadracce fasciste, con i metodi che conosciamo, minacce, olio di ricino, pestaggi, delazioni alla polizia, ne soffocarono le istanze.  È noto come il ferroviere Vittorio Loi, uno dei primi e più attivi organizzatori della società operaia e della Camera del lavoro, fosse stato denunciato con mandato d’arresto per porto abusivo di fucile  e costretto alla latitanza per qualche giorno, prima che tutto fosse chiarito.

I ferrovieri furono tra i più attivi e sensibili antifascisti ad Elmas e si racconta che in occasione del plebiscito del marzo 1929 Salvatore Pintus, un appaltatore delle ferrovie, denunciasse la truffa del voto, avendo egli votato contro mentre allo scrutinio venisse proclamata l’unanimità.

Figura centrale di quegli anni, anche ad Elmas, fu quella di Emilio Lussu, il mitico capitano della Brigata Sassari, che venne più volte ospitato clandestinamente dalla famiglia Asquer, nella loro villa a Piscina Matzeu (“Su Bisconti”) dove nel 1923 si era svolto il Congresso del PSD’AZ per decidere se aderire o meno al fascismo. L’atteggiamento “protettivo” degli Asquer fu favorito dai molti contadini masesi che sapevano ma non denunciarono.

È da ricordare che il Cancelliere che registrò la sentenza del tribunale il sabato del 22 ottobre 1927, con cui si assolveva Lussu dall’accusa di omicidio, per il noto episodio dell’assalto alla sua casa di via Manno, era il Cavalier Giacomo Mereu, noto ad Elmas come Giammicu.

Gli anni del fascismo ad Elmas furono caratterizzati dalla sostanziale adesione ai rituali del fascio (marce, divise, canti, parate…), come del resto negli altri paesi dell’isola. C’era però un certo sotterraneo “mugugno” tra i tanti lavoratori provenienti dalle politicizzate aree dell’iglesiente, che erano venuti ad Elmas per l’inizio dei lavori di costruzione dell’aeroporto (1924). In quegli anni la popolazione aumentò di circa il 30%, e si parlò a livello nazionale dello scalo di Elmas che il 21 aprile del 1928 inaugurava la tratta per idrovolanti Roma – Olbia – Cagliari, e nel marzo 1937 il volo Elmas – Buenos Aires.

L’aeroporto ha portato lavoro a tanti nostri concittadini, ma anche lutti, morte e distruzione. A partire dal giugno del 1940 “Su campu”, come era chiamato dai masesi l’aeroporto, venne sistematicamente bombardato dagli aerei alleati, anche per colpire la batteria antiaerea, piazzata dietro la stazione, in una zona che tutti chiamavano appunto Sa batteria. Negli anni che  vanno dal 1940 ai terribili bombardamenti su Cagliari del 43, Elmas ebbe le sue vittime. Tra essi si ricordano i due ragazzini, Giovanni Melis e Giuseppe Ajana, uccisi in zona di Fangario il 7 febbraio 1943, mentre si recavano a Cagliari, col loro carro trainato da un asinello, per portare verdure al mercato cittadino.

Il 16 dicembre 1943 si ha notizia, da verbale esistente negli archivi del PSD’AZ, della prima sezione del partito ad Elmas. In segreteria Giuseppe Mameli, operaio e Franco Marullo, operaio.

L’antifascismo dormiente, mentre infuriava nel centro e nel nord Italia la Resistenza e la terribile ritirata tedesca verso Nord, con le esecuzioni sommarie di civili e le deportazioni degli ebrei nei campi di sterminio, si faceva palese e nel novembre 1944 il Comitato Antifascista di Elmas riusciva ad ottenere che il subsindaco fosse il dott. Pietro Mereu.

Alla fine della guerra la vita politica, economica, sportiva e associativa di Elmas lentamente riprenderà a rinascere dopo il ventennio fascista, e nelle elezioni amministrative del 1946, a cui Elmas partecipò solo come “frazione” di Cagliari, erano presenti la Lista Socialcomunista (194 voti), la DC (178), la lista Sardista (102), la Democrazia del Lavoro (1), la lista de “L’uomo qualunque” (19).

Tonino Sitzia   

25 APRILE 2022

(Libera rielaborazione tratta dal Libro di Renzo Ferru “Elmas, Storia di una comunità di artigiani, contadini, pescatori”)

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