Città di Cagliari. Primo ottobre venti-ventidue. Nel porto di fronte alla via Roma il mare tra i moli, nel sole, è piatto, immobile, brillante. Barlumi di luce si rincorrono sulla superficie. Barche a vela, cabinati di lusso, semplici scafi per la pesca restano posati sull’acqua, come sopra uno specchio orizzontale. A un tratto, tra uno scafo e l’altro, spunta una zattera di infime dimensioni: canne intrecciate e legate, una sponda di piccole corde, e una minuscola bandiera issata, rossa con i simboli del sole e della luna. Sopra la zatterina, piccoli omini neri. Di fil di ferro, gli occhi a punta di spillo, sono lunghi lunghi, con teste giganti o troppo piccole, torsi dilatati o compressi, mani senza dita o con sei pollici (o tutti mignoli), piedi ritorti, ali da insetto, un cane, una pecora, uccelletti. “Dai dai, issa issa, ecco” – hanno agganciato la zatterina ad un chiodo del molo e sono saliti veloci sulla sponda granitica del porto. “Presto,” dice il capo, “dobbiamo raggiungere i portici, prima che qualcuno ci veda”. Cercando di mimetizzarsi tra la chiara pietra di Orosei che lastrica la darsena abbacinata dal sole e gli scuri basoli grigi della via Roma, gli omini di fil di ferro, in fila indiana, di corsa raggiungono l’ombra del porticato. “Di qui,” dice il capo, indicando una via stretta del quartiere Marina. “Sale sala-sale sala sole- sole sala sale”. “Mari- le – eee na aa” (((((. L’eco si sparge sin su, in via Napoli 80, dove apre la sala espositiva Spazio e Movimento con la mostra Onde di tempo. Marilena si affaccia all’ingresso: la fila di omini neri con occhi di spillo avanza in ordine, alti e bassi, cane pecora e uccelli, al centro della via tagliata dal sole “sale sala, sole sale sala”. Entrano nella sala, piccoli e neri (il più alto sarà sette centimetri?!), e finalmente salgono sulla rete a esse allestita al centro e si dispongono a gruppi di due o tre, in mezzo ai fili di plastica, le fibre di stoffa, i vetri e i legni colorati. “Mari leee ((( naaa” (((, ((( continuano a cantilenare - atipici attoniti catartici -dondolandosi sulla rete, cullati come da una nenia greca di Odisseo. Elisabetta Borghi
Letto il racconto breve e fantastico di Elisabetta, penso sia utile dare ai lettori che frequentano “Equilibri” qualche informazione in più su una mostra alla quale anche fanno cenno gli omini di fil di ferro del racconto.
La Mostra “Onde di tempo” di Marilena Pitturru
in Spazio e Movimento, via Napoli 80, Cagliari,
dal 1 al 8 ottobre, proroga sino al 22 ottobre. Orari di apertura:
dal giovedì al sabato ore 18.30-20.30. Promossa dalla associazione culturale
Asteras all’interno del Urbanfest. Generazioni metropolitane, festival di arte
urbana (Cagliari, giugno-ottobre 2022).