E però non v’inganni questo cielo sopra i tetti beati al sole questo azzurro l’aria tersa sulle colline questo sereno quest’ora calma distesa che avvolge le cose e il fervore attorno ad esse È logora oramai la nostra bilancia personale e logori i fili che ci sorreggono altresì è precario l’equilibrio tra tutte quante le cose costruite le piante e gli animali l’equilibrio così incerto e lì lì per disfarsi Di qui l’angoscia e l’ansia e la malinconia compagna fedele che mai ci lascia dato che la cosa più vera dell’esistenza è alfine la nostra morte certa e irreversibile approdo inevitabile d’un breve viaggio verso il Gran Nulla Un poco come un ciocco di legna che bruciando esala calore e fumo (non l’anima sua ché l’anima è solo l’energia resa) e un mucchietto di cenere che sta lì solo a ricordo dell’arso g. s.