Nella “Lettura” di domenica 17 settembre 2023, il giornalista Massimo Franco intervista Giovanni Coco – “Pio XII sapeva” – archivista e ricercatore all’Archivio Apostolico Vaticano, che trova e porta alla luce una lettera datata 14 dicembre 1942.
Questa lettera “la scrive, con una familiarità che denota una lunga consuetudine, il gesuita tedesco Lothar Konig, membro della rete della resistenza, uomo di collegamento tra l’arcivescovo di Monaco, nemico del nazismo, e il Vaticano. La riceve padre Robert Leiber, segretario del Papa. È dettagliata, circoscritta, drammatica. Parla di Dachau e Auschwitz, dei crimini contro gli ebrei, di uno sterminio quotidiano. L’ha trovata Giovanni Coco, archivista e ricercatore presso l’Archivio Vaticano, che alla “Lettura” spiega: “noi cerchiamo di fare chiarezza, anche per comprendere la stagione terribile in cui Pacelli guidò la chiesa”.
Ad alcuni passi di questa intervista faccio seguire dei flash provocatori e irrispettosi.
“La novità e l’importanza di questo documento – risponde l’Archivista Giovanni Coco – derivano da un dato di fatto: sull’Olocausto stavolta si ha la certezza che dalla chiesa cattolica tedesca arrivavano a Pio XII notizie esatte e dettagliate sui crimini che si stavano perpetrando contro gli ebrei […] Nella cittadina di Rava-Rus’ka tra il 5 e l’11 dicembre 1942 erano stati fucilati più di cinquemila ebrei […] nel suo altoforno ogni giorno muoiono fino a 6000 uomini”.
Flash a commento (anche con un tocco di malevolenza): ciò, oso dire, con intima e dissimulata (si conceda anche sofferta) soddisfazione di Pio XII che forse sperava che i nazisti, a loro modo, venissero a capo della questione ebraica facendo il lavoro sporco.
“Esisteva davvero il timore o la possibilità che il Vaticano fosse occupato dai nazisti?” – Chiede Massimo Franco. “Della volontà di Hitler di occupare il Vaticano esistono vari indizi, ma non sappiamo quanto fosse concreta durante la guerra” – risponde l’archivista. E pare che Pio XII fosse terrorizzato da questa eventualità.
Flash: quel Papa non aveva certo lo spirito né la forza e coerenza dei martiri, bensì in misura abnorme la virtù della prudenza.
Ecco in sintesi che cosa mi vien da dire di quel Papa: aristocratico, antisemita, assai poco cristiano, se l’albero lo si giudica dai frutti.
Quando parliamo di Chiesa cattolica, occorre vederne nella loro complessità due aspetti. C’è la chiesa come realtà storica, materiale, concreta; come potere, come stato (il Vaticano), con i suoi “Uffici” decentrati nel mondo. Cattolica, appunto, universale. E c’è la chiesa, anch’essa diffusa nel mondo, come comunità di fedeli mossi dal vangelo di Cristo, che cercano di praticarlo e con la fede operano (o dovrebbero) per questo intento. Il fine dichiarato è quest’ultimo, e lo strumento per attuarlo è la chiesa come organizzazione, come stato. Ma con il tempo, nella storia, lo strumento logorato nel suo compito, tende a prendere il sopravvento per sopravvivere e a diventare il fine. Prevale il consolidamento del potere, della struttura storico-statuale. In sintesi: può ancora dirsi cristiana la chiesa cattolico-romana?
Ho letto anch’io l’articolo di Massimo Franco, che intervista lo storico Giovanni Coco, archivista e ricercatore presso l’Archivio Vaticano, apparso sul numero 616 di domenica 17 settembre. Lo storico rende pubblica una lettera che “Ha un valore enorme”, e la cui storia viene raccontata, e commentata, in modo puntuale da Gabriele, e su cui c’è poco da aggiungere. Pio XII sapeva, già prima del 1942 (la lettera è del 14 dicembre 1942), di Belzec, di Dachau e di Auschwitz, ignorando gli appelli di quei pochi sacerdoti e laici che erano al corrente degli orrori in atto in quegli anni terribili. Sapeva, ma per animo reazionario, prudenza, realpolitik (la Germania nazista baluardo contro il Comunismo), malcelato antisemitismo, pavidità, ignavia (nel senso dantesco), non prese posizione.
Gott mi uns “Dio è con noi”, è il motto che compariva nelle fibbie dei soldati nazisti, lo stesso motto dei Crociati, dei Conquistadores Spagnoli che operarono lo sterminio degli Indios del Sudamerica, dei giudici dell’Inquisizione, dei colonizzatori di ogni tempo.
Nella storia Dio arruolato dai potenti e dal Potere…pochi i disertori.