Presso la Sala Conferenze “Helmar Schenk” del Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline,
si è svolta il 9 febbraio 2024 la VI edizione dell’EcoForum Sardegna, organizzato da Legambiente. I diversi contributi presentati al Convegno hanno spaziato dalla presentazione dei risultati del monitoraggio della raccolta differenziata relativi all’anno 2022, alla descrizione di nuovi impianti per il riciclaggio e a considerazioni innovative sull’economia circolare. E infine alla premiazione regionale di Comuni Ricicloni.
La Regione Sardegna si conferma al secondo posto nella classifica italiana per la raccolta differenziata. I Comuni premiati hanno saputo organizzare la raccolta differenziata raggiungendo obiettivi sempre più ambiziosi: ben duecentodue comuni, pari a circa il 54%, hanno prodotto rifiuti entro 75 kg/ab/anno e sono entrati nella classifica dell’eccellenza della gestione sostenibile dei rifiuti; tra questi, ben 143 hanno raggiunto anche l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata. Nuoro è il primo capoluogo sardo “Rifiuti Free”, unico in Italia al di fuori del Nord Est. Cagliari si conferma al primo posto tra le città Metropolitane in Italia, col 76%. Il Comune di Elmas si mantiene intorno all’80%, ma la produzione di residuo secco sfiora ancora il 98%, un valore ancora moderatamente elevato, ma in linea con tutti i Comuni della Città Metropolitana (tranne Villa san Pietro). D’altra parte, nel caso di Elmas, occorre considerare che il suo territorio comprende anche l’Aeroporto.
Nonostante questi ottimi risultati per la Sardegna, come sottolineato in diversi interventi, non è sufficiente limitarsi a rispettare gli obiettivi di legge per la raccolta differenziata, ma bisogna puntare alla RIDUZIONE DEL RIFIUTO, alla capillare informazione dei cittadini, sia residenti che turisti , alla realizzazione di nuovi impianti.
Per il settore impiantistico sono previste novità importanti dai progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il rapporto Rifiuti Urbani 2023 dell’Ispra evidenzia che, per quanto riguarda il miglioramento e la meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, risultano ammessi al finanziamento i progetti per l’ammodernamento e la realizzazione di 84 impianti in Italia. Tra questi, per la Sardegna, sono stati finanziati 9 impianti, 4 in Provincia di Sassari, 3 nella Città Metropolitana di Cagliari, 1 nella provincia di Oristano e 1 nella Provincia Sud Sardegna. A questi si aggiungono gli impianti finanziati per le altre linee di intervento. Finalmente anche la Sardegna avrà i suoi impianti di digestione anaerobica, ora assenti in Sardegna. La digestione anaerobica è un processo biologico complesso nel quale, in assenza di ossigeno, la sostanza organica contenuta nelle biomasse (come i rifiuti organici della raccolta differenziata) viene trasformata in biogas, un gas biologico formato prevalentemente da biometano e da anidride carbonica. Tra i vari sistemi, è stata riportata l’efficacia dell’impianto per il lavaggio della posidonia che opera a Quartu, dove vengono trattati circa 160 ton/anno di posidonia proveniente da Alghero: questa viene lavata dal sale, ripulita da residui di plastica sempre presenti, e recuperata la sabbia inglobata che rappresenta ben il 65% in peso. La sabbia viene quindi restituita alla spiaggia originaria.
Un altro importante punto messo in evidenza riguarda il fatto che in un futuro prossimo i tessili e gli scarti alimentari costituiranno il centro di attenzione. Niente dovrà essere sprecato: tutti i Comuni dovranno dotarsi di contenitori per il recupero di tutti i tessili. Sugli scarti alimentari occorre considerare che ci sono contributi europei per chi utilizza gli scarti alimentari dei supermercati per fare donazioni, e questi contributi sono di maggiore entità rispetto a quelli che vengono concessi per la distruzione degli scarti alimentari. E’ stata evidenziata la necessità di migliorare i valori relativi ai rifiuti da imballaggi, benché i conferimenti in Sardegna siano inferiori a quelli medi nazionali (188 kg/ab/anno): per le province sarde vanno infatti dal 96% kg/ab/anno della Provincia di Oristano fino a 120 kg/ab/anno della Provincia di Sassari, come riportato dal Conai (Consorzio nazionale imballaggi). In alcuni interventi è stato sottolineato di cosa è costituito il rifiuto indifferenziato. Questa tipologia è ancora da migliorare, in quanto contiene consistenti quantità di materiali riciclabili: circa 70% di entità equivalenti di plastica, tessili e carta e ancora il 12% di organico. Un’altra importante osservazione generale riguarda il fatto che il 30 % circa del materiale conferito non può essere riciclato, e questa percentuale non è migliorata nell’ultimo decennio.
In un intervento sulle possibili attenzioni e innovazioni del sistema di raccolta differenziata, è stata evidenziata la necessità di guardare al futuro, e della necessità di tener conto di alcuni elementi ai fini della implementazione dell’economia circolare. Attualmente assistiamo a un “declassamento” del ruolo del riciclaggio nell’ambito della applicazione di prodotti e materiali tecnici e ad una contemporanea evoluzione nell’ambito di applicazione dei prodotti e materiali bio. Occorre infatti riconoscere, come già stanno facendo in altri stati europei, i limiti teorici (in ogni sistema la qualità delle risorse degenera e vi sono perdite che non possono essere intercettate), tecnici (molti materiali possono essere riciclati un numero limitato di volte) ed economici (il mercato di materiali riciclati può saturarsi e nessun mercato può svilupparsi senza l’apporto di nuove risorse).