L’ Apocalisse opprime i cuori come un patema e fumano di macerie le lande del mondo. Di là dal vetro, sulla soglia, li vedi pigolanti e saltellanti scuotere le ali dalla notturna brina a cercare minuzie e briciole, poi frullano come batufoli e si inebriano tra le foglie del mandarino di aromi e profumi, in questo inverno che avverte la primavera. E sono, attimi, di frugale felicità.
Riuscire a vedere ciò che ci circonda, dare il giusto valore alle piccole cose, forse é questa la felicità. L’osservazione di alcuni uccellini “pigolanti e saltellanti”, rallegrano per un attimo il cuore del poeta, smarrito e oppresso dalle infinite brutture del mondo.
Lo splendore di un attimo.
I tuoi versi sono un “attimo” di luce, una luce rara e preziosa perché resiste tra il fumo cupo delle macerie. Ecco la felicità, una favola fragile, si rivela in questi frammenti d'”attimi frugali”.