5 Febbraio 2025
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Introduzione al Giorno della Memoria ad Elmas (Teatro Maria Carta 26 gennaio 2025)

É  il 15° anno che Equilibri, assieme all’Amministrazione comunale, organizza il Giorno della Memoria, ed ogni anno è come se fosse il primo: le stesse emozioni, le stesse domande, gli stessi interrogativi senza risposta…a 80 anni dall’apertura dei cancelli di Auschwitz, Il 27 Gennaio 1945.

Ad Elmas il ricordo è stato evocato dalle letture della bravissima Elisa Pistis e dalle musiche magistralmente eseguite dal Duo Perfetto, Clorinda Perfetto al Pianoforte e Robert Witt al Violoncello. Presenti la Sindaca del Comune di Elmas Maria Laura Orrù e l’Assessora alla Cultura Fabiola Nucifora.

Ad inizio di serata, nel buio del Teatro e nel silenzio del pubblico, con la voce dell’attrice fuori campo, e nella platea deserta, si sono sentite le parole celeberrime di Primo Levi. Una metafora, il fuori campo, perché quelle parole non sono mai uscite dal campo dell’Umanità, hanno viaggiato nel tempo e nello spazio, ed hanno sempre un’enorme attualità, perché spiegano cos’è la memoria, un perimetro da non varcare dopo quanto successo, eppure più volte varcato dal 1945 in poi. Levi usa il VOI: si rivolge direttamente a noi che stiamo bene al caldo e agli affetti delle nostre case…poi usa dei verbi, come degli imperativi morali e civili: scolpitele nel vostro cuore, ripetetele ai vostri figli, meditate…e poi una sorta di ammonimento finale, come a dire “guai a voi se non lo fate”.

A chi appartiene la Memoria ora che gli ultimi testimoni sono scomparsi o stanno scomparendo? A chi appartiene Auschwitz? Fisicamente è in Polonia, ma moralmente essa appartiene all’umanità intera, che se ne deve far carico sempre, ed in particolare all’Occidente perché i campi di sterminio non sono frutto irrazionale di qualche popolo incolto, ma sono stati scientificamente pensati e organizzati nel cuore dell’Europa, nella civilissima Germania e le teorie razziali erano già diffuse in Europa e negli Stati Uniti già alla fine dell’ottocento e nei primi quarant’anni del Novecento.

La memoria è tutta nostra, e proprio riflettendo sulle parole di Primo Levi, e facendone tesoro, e riconoscendo l’unicità della Shoa, noi abbiamo il diritto di criticare e condannare Israele per quello che è successo a Gaza, laddove dopo il terribile 7 ottobre del 2023, a seguito della reazione del governo isreliano, sono morte circa 70.000 persone, tra cui molti bambini. Se noi diciamo che Netanyahu ha commesso genocidio e crimini di guerra a Gaza non siamo antisemiti, abbiamo inglobato i valori e la memoria della Shoah.

Da più parti si sente dire “Netanyahu giù le mani da Auschwitz”, è il monito ad evitare ogni uso politico della Storia, e ora che gli ultimi testimoni non possono più testimoniare, non ci resta che lo studio della Storia, nella sua complessità e nei suoi svariati contesti, e utilizzare sempre più gli strumenti della cultura e dell’arte, la compassione e lo sdegno per ogni Umanità violata.

 

Tonino Sitzia

 

 

 

 

 

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